Dice in un suo recente libro il giovane economista e filosofo francese Frédéric Lordon:
Alla fine, Lordon stesso pensa che ci sia modo di uscire da questo circuito, facendo leva sugli «scontenti»: «Quale sarà il principio strutturante del nuovo antagonismo? Ancora una volta gli affetti. Per la precisione l’urto tra i felici che non vogliono cambiare niente e gli scontenti che vogliono altro». Gli scontenti, e potremmo aggiungere i non-felici, i non-adattati, quelli che si mantengono capaci di «leggere» i propri desideri, ecco la nuova «classe pericolosa» che minaccia il capitale, fuori da ogni lineare ricomposizione di classe a cui ci ha abituati il passato. Sta a noi la capacità di affermare la nostra indisponibilità a una colonizzazione dell’affetto. Sta a noi inventare e investire su forme di riconoscimento inconoscibili al capitale. Sta a noi questa «piena riappropriazione della potenza» che continua a esistere anche nel regno del desiderio-padrone."
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