giovedì 4 luglio 2013

Alcune cose che potremmo imparare da Margherita Hack

Amare lo studio

Margherita Hack avrebbe voluto vivere altri 10mila anniper scoprire cos’è la materia oscura, arrivare al primo istante del big bang e vedere “tutte le conseguenze meravigliose della mappatura del Dna”.


Essere combattive

Non si è mai sentita penalizzata dall’essere donna, anche se questo non le ha impedito di essere vicina alle lotte per i diritti e per la parità. “Bisogna essere combattive, non timide” diceva spesso. “Chi ha meno diritti si deve battere per averli e non aspettare che piovano dall’alto”.


Non preoccuparsi se i voti scolastici non sono eccellenti

A 26 anni ha conseguito la laurea in fisica con 101/110.
Dopo un breve impiego in un’industria di ottica, ha iniziato a insegnare astronomia all’Università di Firenze come associata. A 32 anni diventava docente di ruolo e cominciava a collaborare con varie università straniere tra cui Berkeley, in California, dove ha scritto “Stellar spettroscopy”, considerato ancora oggi un testo fondamentale. A 42 anni è stata la prima donna in Italia a dirigere un osservatorio astronomico.


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